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Sep 12, 2023

Recensione del film "War Machine".

Film come 'Catch 22' e 'MASH' hanno rappresentato le assurdità della guerra in modo abbastanza eloquente e con un umorismo pungente e coerente. Lo stesso però non si può dire di 'War Machine'

Recensione del film "War Machine".

Brad Pitt in un'immagine di "War Machine". Immagine/YouTube

"Macchina da guerra" U/A; Satira/Guerra/DrammaRegia: David MichodCast: Brad Pitt, Emery Cohen, RJ Cyler, Topher Grace, Anthony Michael Hall, Anthony Hayes, John Magaro, Scoot McNairy, Will Poulter, Alan Ruck, Lakeith Stanfield, Josh Stewart, Meg Tilly, Tilda Swinton, Sir Ben Kingsley Valutazione:

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La produzione domestica di Brad Pitt, "War Machine" della Plan B Entertainment, adattata con temi e toni estranei al resoconto personale del libro di Michael Hastings, "The Operators: The Wild And Terrifying Inside Story of America's War in Afghanistan" è un resoconto farsesco di un Il generale estremamente sicuro di sé, McMahon (Brad Pitt), tenta di fare la cosa giusta per l'America. Il regista Michod ne fa una satira oscura che in parte porta a casa il punto, ovvero che, per l'America, è una guerra infinita e ad alto costo in Medio Oriente è principalmente un "mezzo" e non una "fine". Nonostante quasi miliardi di dollari spesi, più di 2000 vite americane perse e più di 60.000 vittime civili nei 16 anni di presenza militare americana in Afghanistan, ci sono stati pochi cambiamenti nella realtà sul campo. Sembra che i talebani controllino ancora gran parte del territorio e la crescente presenza dell’Isis nelle zone di confine vicino al Pakistan sta aggiungendo ulteriore pressione a una situazione già fuori controllo.

La scrittura è sovversiva. La narrazione è decisamente caricaturale. Il generale Glen McMahon, un leader decorato, viene inviato in Afghanistan in missione: per lui è far esplodere lo status quo e dimostrare che è lui l'unico che può portare a una conclusione trionfante la guerra infinita. E la narrazione fa i suoi affari cercando di mostrarlo in quella convinzione di sé autoesaltante. Non importa quanto sia grande la sua fiducia nel raggiungere l’impossibile, è costretto a rendersi conto che lui stesso è solo un piccolo attore nell’enorme apparato di sicurezza nazionale che, nel corso degli anni, si è disconnesso dalle realtà affrontate dagli uomini e dalle donne sul pianeta. campo di battaglia. La disconnessione tra i decisori al vertice e le forze di terra che ne pagano il prezzo è evidente a tutti. La realtà del conflitto, gli obiettivi dell'amministrazione in quell'area e le ambizioni di McMahon non si riconciliano mai.

Hastings ha formulato una storia a più livelli, Michod invece prende un percorso sostanzialmente piatto e tangenziale che a volte porta alle risate e altre volte richiede di essere preso sul serio. Le tendenze assurde della narrativa semiseria di questo film prestano interesse per un breve periodo, ma dopo un certo punto diventa troppo ripetitivo e noioso. Questo è un film di guerra che vuole affrontare un punto molto più ampio di quanto consentito dal normale film di genere bellico. Film come 'Catch 22' e 'MASH' hanno rappresentato le assurdità della guerra in modo abbastanza eloquente e con un umorismo pungente e costante. Lo stesso però non si può dire di 'War Machine'. Poco popolato, questo film si impegna in ripetizioni di routine, colloqui stitici, battute deboli e svolte degradanti e tutto equivale a uno sforzo concertato per attirare il pubblico. Ed è abbastanza ovvio per tutto ciò.

Brad Pitt, che interpreta una versione romanzata del generale Stanley McChrystal, nei panni di McMahon, lo recita ad alta voce e in tono scherzoso, facendolo ridere. È una caricatura con la schiena rigida che sembra sciocca e messa in scena. Anche il tono satirico diventa difficile da sostenere una volta che McMahon ritorna dal suo periodo al SASQUATCH. Il tono divertente scompare quasi del tutto e subentra quello serio ma il Gen. non si alleggerisce mai. Continua ad avere la schiena rigida e l'aspetto aspro e, nonostante ciò, un leader che le sue truppe ammirano e guardano davvero con ammirazione. L'intento di Pitt qui non è quello di avere un bell'aspetto ma di presentarsi come un cartone animato adatto, uno che fa ridere e riesce persino a farti uscire allo scoperto. La sua performance è un po' troppo studiata e artificiosa per avere un senso completo. E diventa più evidente quando sua moglie (Meg Tilly) viene a trascorrere del tempo con lui per celebrare il loro anniversario. McMahon ovviamente non è in grado di identificarsi con quell'evento dato che è stato a malapena a casa o ha trascorso del tempo con la sua famiglia, in tutti questi anni. Tilda Swinton e Sir Ben Kingsley sostengono questo tentativo irregolare di arroganza con svolte distintive.

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